domenica 29 giugno 2014

Proposta di legge popolare regionale sui rifiuti depositata e Piano Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR)

Natale Belosi (del Comitato Legge rifiuti regionale e Responsabile regionale Movimento legge nazionale Rifiuti Zero) estensore iniziale della proposta di legge popolare sostenuta da Ecoistituto di Faenza, wwf e legambiente, sabato 28 giugno 2014, ha illustrato a Bologna a WWF e altre associazioni e comuni coinvolti, il testo definitivo depositato della Legge regionale rifiuti.
Quasi tre anni fa il Consiglio provinciale di Reggio Emilia e 26 Consigli comunali della Regione Emilia Romagna hanno approvato, con varie modalità, la propria adesione alla proposta di legge di iniziativa popolare di riordino della normativa regionale sulla gestione dei rifiuti urbani. Ad essa un gruppo di consiglieri regionali delle forze politiche di maggioranza ha affiancato un proprio testo, visto che l’iniziativa popolare è stata esclusa perchè contenente anche norme tributarie.
Il testo è stato purtroppo profondamente modificato rispetto al testo di iniziativa popolare di tre anni fa, che anche io, come WWF Modena, avevo sottoscritto. 
Nel testo, frutto di accordi con la regione, si sconta una presenza asfissiante delle due multiutility (HERA e IREN), che hanno fatto dell'incenerimento dei rifiuti la loro bandiera, società a cui in passato la regione ha di fatto demandato la politica regionale sui rifiuti e che ancora oggi costituiscono gli interlocutori principali. 

Il testo, cambiato rispetto a quello di tre anni fa e presentato oracioè dopo l'adozione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), non dà risposte positive a tutte le richieste avanzate con la proposta di legge originaria. 

Queste le parti positive contenute: 
1 - il nuovo criterio di valutazione di efficienza che passa dalla raccolta differenziata alla minimizzazione dei rifiuti non inviati a riciclaggio 
2 - l'applicazione della tariffa puntuale 
3 - incentivazione dei comuni che minimizzano irifiuti non inviati a riciclaggio, probabilmente su base di area omogenea (comuni di pianura, comuni di montagna, comuni capoluogo e della costa), anche se la decisione sul meccanismo è demandata ad ATERSIR: vigilare attentamente che non sia disatteso.
4 - reperimento delle risorse per l'incentivazione che penalizza icomuni  che producono maggiori rifiuti non riciclabili e premia chi neproduce di meno. 
5 - sconto dell'80% sul tributo speciale allo smaltimento in discarica ai comuniche producono rifiuti non riciclabili sotto i 150 Kg/abitante. 
6 - corsia privilegiata per il compostaggio di zona e per i centri per ilriuso. 
7 - maggiore trasparenza dei dati tecnici ed economici. 

E' senz'altro positivo ma insufficiente, il testo della legge nell'ultima versione, che pone come obiettivi:

a.    la riduzione della produzione procapite dei rifiuti urbani del 25% al 2020, rispetto alla produzione del 2011;
b.    la raccolta differenziata al 70%;
c.    il 65%  di riciclaggio di materia;
d.    un massimo di 150 Kg. procapite all’anno di rifiuti non inviati a riciclaggio. 
Una delle parti che non ci trova soddisfatti è poi quella che riguarda la maggiore autonomia dei comuni sulla gestione dei rifiuti, demandata ad Atersir.

Ci auguriamo comunque che questa legge passi in assemblea legislativa prima dell'approvazione definitiva del Piano regionale rifiuti. Detto Piano, adottato il febbraio u.s. è negativo e già superato negli obiettivi e sono state presentate numerose osservazioni, sia da noi che da tanti altri soggetti e associazioni in regione. La raccolta differenziata deve arrivare all'80% su tutto il territorio regionale e gli inceneritori, anche mediante il potenziamento dei centri riciclo, devono essere spenti al 2020.


Sandra Poppi