L’inquinamento atmosferico ha molti
padri e patrigni, c’è un illustre assente: l’inceneritore di Modena.
Le recenti affermazioni del neo-Assessore
all’Ambiente del Comune di Modena, Giulio Guerzoni: “…per
chiederci se il piano di emergenza non debba prevedere anche uno stop
all’inceneritore: «Io sto a quanto scritto nel piano e quanto detto dagli
esperti: l’inquinamento da inceneritore non incide per nulla sulla qualità
dell’aria che respiriamo. Ciò che dobbiamo monitorare, oltre al traffico,
sono le aziende e il riscaldamento»”. (citazione
dal sito della Gazzetta di Modena del 29-12-2015).…contrastano
in modo netto e preciso con i dati forniti da Arpa e da Hera, oltre che a qualsiasi evidenza
tecnico-scientifica, come dettaglieremo in seguito.
Per cui
nascono forti dubbi di competenza e/o coerenza nelle succitate affermazioni
dell’Assessore. Una specie di
auto assoluzione, per capirci.
Intendiamoci, è necessario chiedere limiti ai
cittadini sulle loro attività/consumi inquinanti (auto - riscaldamento ecc.)
mettendo in discussione stili di vita, consumismo ecc.
E non tutto l’inquinamento viene dall’
inceneritore, ma coerenza vorrebbe guardare in casa propria prima di chiedere
limitazioni agli altri.
E invece
quando le medesime considerazioni-limitazioni vanno a toccare scelte
fatte dai suddetti amministratori, scatta una sorta di muro del silenzio,
appunto l’innominabile Inceneritore.
Eppure
c’è , e pure raddoppiato di recente, non tragga in inganno il fumo visibile, l’impianto emette sempre quello che si vede in foto anche quando non si vede,
l’unica differenza è che a volte si vede e a volte no in base alle condizioni
atmosferiche.
CHE
FARE?
Una
premessa di presentazione.
L’ inceneritore di Modena è situato a soli 3.6
km in linea d’aria da Piazza Grande, direzione Nord, è il più grosso forno
singolo, e di conseguenza la più grossa fonte inquinante singola, della intera regione Emilia Romagna. E’ alto come circa come la Ghirlandina, 80
metri.
Ogni anno emette e disperde in ambiente oltre 2
(due) miliardi di metri cubi di “emissioni inquinanti” e tonnellate su
tonnellate degli inquinanti. Per rendere meglio
l’idea si tratta di circa 240.000 metri cubi/ora emessi, ovvero quello che esce
dall’inceneritore riempie di emissioni inquinanti l’intero volume dello
stadio Braglia gradinate e tribune
comprese, ogni ora di ogni giorno dell’anno.
Area di ricaduta
La sua area di ricaduta
principale arriva praticamente su tutto il
Comune di Modena, e sui sei
Comuni della cintura Nord : Campogalliano, Soliera, Bastiglia, Bomporto,
Nonantola e Castelfranco Emilia. Arriva anche oltre, ma per ora ci fermiamo qui.
Questo impatto anche
sui Comuni limitrofi non sede dell’impianto, ha previsto, da parte dei medesimi
Comuni, un espresso consenso ad accettare le emissioni inquinanti provenienti
dall’inceneritore di Modena e ricadenti nel proprio territorio. Questo consenso
è stato regolarmente fornito gli scorsi anni.
Quanto impatta
Per quanto riguarda
l’aspetto quantitativo, a parte l’ovvia considerazione “nulla si crea e nulla
si distrugge” quindi quello che entra nell’inceneritore, nel 2014 oltre 200.000 tonnellate, a parte la quota che resta
intrappolata nei filtri, circa il 30 %, il resto viene espulso in aria, quindi
stiamo parlando di circa 120-130.000
tonnellate anno (2014) espulse !!.
Per uno dei principali
inquinanti, NO2 oppure NOx, ossidi di azoto, forse non sono molto “famosi” ma
sono importanti e impattatanti, per intenderci sono gli stessi che:
1- Vengono visti e usati dalle foto satellitari che
indicare le zone inquinate nel mondo.
2- Sono quelli citati nel rapporto di circa un mese fa
dalla Agenzia Europea del’Ambiente come causa di problemi alla salute..
3- Sono gli stessi che hanno recentemente hanno messo in
difficoltà un importante Marchio
Automobilistico
Per questo inquinante le emissioni riconducibili
all’inceneritore sono quasi il doppio dei riscaldamenti domestici !
Il che rende abbastanza
inefficaci le pur doverose limitazioni
orarie ai suddetti riscaldamenti aventi lo scopo di limitare l’inquinamento.
Dopo
questa lunga e doverosa premessa, le proposte operative pratiche:
1-
Il riconoscimento dell’errore di (pre)visione
strategica nella gestione rifiuti della precedente amministrazione puntato
tutto sull’incenerimento dei rifiuti. Con conseguente indicazione a Hera di potenziare/raddoppiare gli
inceneritori, ivi compresa Modena con il raddoppio dell’impianto.
2-
Questo errore trova preciso riscontro
nella approvazione della recente legge regionale sulla gestione dei rifiuti che
appunto indica la raccolta differenziata
e il superamento della logica inceneritori da parte del Presidente della
Regione Emilia Romagna.
3 - Il riconoscimento pubblico dello status
di fonte inquinante importante dell’inceneritore di Modena (ovviamente anche
per tutti gli altri) e la conseguente adozione dei provvedimenti necessari a limitarne
l’uso. Ovvero par condicio con le stesse limitazioni chieste ai cittadini.
4 -
Estendere tali
considerazioni-limitazioni a tutti gli inceneritori, gruppo Hera in
particolare.
5 -
Adottare provvedimenti fortemente
limitanti le quantità bruciate, con il preciso obbiettivo di spegnere tutti gli
inceneritori in E.R entro il 2019.
6-
Puntare seriamente sulla raccolta
differenziata porta a porta e con tariffa puntuale (per far pagare ai cittadini
solo ciò che non va a riciclo) e su tutto il territorio provinciale e
regionale. L'unico sistema che con centri di trattamento a freddo, selezione e
riciclo riescono a eliminare la necessità di incenerire. Carta e plastica in
particolare, le più facili e consolidate da differenziare tolgono combustibile
all’inceneritore. Gestione dei rifiuti ormai conosciute e consolidate a livello
locale da Aimag su Soliera, Carpi, Novi, Medolla. Oltre che da diverse altre
realtà in Italia e nel mondo.
Conclusioni.
L’impianto inquina e
tanto e il Sindaco e chi gestisce/controlla l'impianto dovrebbe, per principio di precauzione e responsabilità sulla salute dei cittadini oltre che per coerenza con quanto dichiarato
pubblicamente, limitarne l’uso e adottare tecniche diverse per una veloce
dismissione dell'incenerimento dei
rifiuti. Altrimenti ci costringe a pensare che le scelte siano solo soggette a logiche di mercato.
Il gioco dei 3 inquinanti.
Hera ed Arpa, sui
media locali, commentano il nostro contributo del 29-12-2015. Qui sopra riportato.
In generale affermare come fa Arpa che l’
inceneritore inquina “solo” per l’uno (1%) per cento dell’inquinamento nel
Comune di Modena è anzitutto un passo avanti rispetto al “ …incide per nulla…” dichiarato dall’Assessore Guerzoni ( supportato
esperti ) sulla stampa il 29-12-2015.
Poi è comunque una quota rilevante, si
tratterebbe di 3,6 giorni/anno, mezza settimana, in meno di inquinamento, perché no?
Soprattutto la considerazione di Arpa assomiglia
alla “media del pollo”, ovvero 1% è la media di tutti gli inquinanti
monitorati, ma alcuni “abbassano” la media, e altri la “alzano”, come
documentano Arpa ed Hera in altri studi.
Infatti, nel caso degli NOx la percentuale
emessa arriva a quasi raddoppiare l’inquinamento da riscaldamento domestico nel
Comune di Modena.
Per i non addetti ai lavori, gli NOx sono
quelli usati nelle foto satellitari per mostrare le zone inquinate nel mondo,
della Agenzia Europea nella recente ricerca su inquinamento e salute e s sono alla
base dei recenti problemi della Casa Automobilistica. (si veda il nostro
comunicato di ieri 29-12-2015).
Discorso analogo per le considerazioni di HERA.
Tra la decina di inquinanti emessi e monitorati
viene scelto da Hera il PM1O come dimostrazione di “scarso rilievo” inquinante dell’inceneritore
di Modena.
Osservazione
formalmente corretta ma per
completezza occorrerebbe citare tutti gli inquinanti con relativa percentuale
di impatto.
Perché vengono emessi tutti contemporaneamente.
Sempre.
E allora le percentuali di impatto cambiano.
Nel caso degli NOx la percentuale emessa arriva
a quasi raddoppiare l’inquinamento da riscaldamento domestico nel Comune di
Modena, vedi sopra.
Avendo
comunque presente che il raddoppio dell’impianto, con relativo surplus di
inquinamento, era evitabile, e che ora (dati 2014) su 202.000 tonnellate di
rifiuti bruciati circa il 30% viene da
fuori Modena.
Bastava applicare i dettami della recente legge
regionale sui rifiuti, noti e arcinoti da almeno 20 anni , prima di raddoppiare l’impianto.
E che potrà arrivare a 240.000 di rifiuti
bruciate nei prossimi anni senza sapere chi lo decide.
Alcune altre considerazioni:
Per quanto riguarda il rispetto dei limiti di
legge o fare meglio o molto meglio, questa “performance” oltre che doverosa,
appunto per legge, NON significa innocua per la salute delle emissioni
stesse, chiunque produca queste emissioni.
Facciamo notare che tutte le emissioni, auto,
riscaldamenti, inceneritori, ecc. in Val Padana sono presumibilmente a “norma di legge” eppure l'inquinamento c'è ed i problemi di salute non mancano.
Il
Comitato Modena Salute Ambiente
Silvano Guerzoni
Questo è il testo integrale dell'articolo inviato ai media.
Con la sola esclusione di alcuni grafici esplicativi che non è stato possibile pubblicare.